martedì 21 dicembre 2021

Una storia per Natale

 La classe prima ha dipinto un quadro di Natale e ha inventato l'incipit di una storia ispirata al dipinto. Le altre classi l'hanno continuata e finita.

Una storia per Natale


Ecco la storia della classe prima, seconda e terza. Il titolo è stato scelto dalla classe quinta.

DOV'E' BABBO NATALE?

C’ERA UNA VOLTA UNA BAMBINA DI NOME AURORA CHE VIVEVA IN UNA CASA IN MEZZO AL BOSCO.

LA SERA DI NATALE VEDE LA RENNA RUDOLPH CHE SCENDE TRISTE NEL BOSCO.

RUDOLPH VEDE AURORA E LE CHIEDE AIUTO PERCHÉ SI ERA PERSO.

AD UN CERTO PUNTO SI ACCENDE IL SUO NASO PERCHÉ ERA BUIO E STAVA INIZIANDO A NEVICARE.


La classe seconda continua...

AURORA DISSE A RUDOLPH DI NON PREOCCUPARSI, PERCHÉ LO AVREBBE AIUTATO LEI A RAGGIUNGERE BABBO NATALE.

NEVICAVA SEMPRE DI PIÙ.

AURORA E RUDOLPH DECISERO DI PARTIRE INSIEME, PER ANDARE SUBITO A CERCARE BABBO NATALE.

ERA LA SERA DI NATALE E I BAMBINI STAVANO ASPETTANDO I DONI. RUDOLPH PENSAVA: “BABBO NATALE NON PUÒ INIZIARE A CONSEGNARE I REGALI SENZA DI ME!”.

AD UN TRATTO, RUDOLPH FECE SALIRE AURORA IN GROPPA, POI VOLÒ SEMPRE PIÙ IN ALTO, MA NEL BOSCO BABBO NATALE NON SI VEDEVA.

“FORSE AVRÀ COMINCIATO A DISTRIBUIRE I REGALI E MAGARI È ANDATO A CASA MIA” PENSÒ AURORA.

ANDARONO A CONTROLLARE, MA NIENTE.



La classe terza continua...

ALLORA AURORA DECISE DI SCENDERE, CON RUDOLPH, IN PAESE.

RUDOLPH RIPRESE IL VOLO, SEMPRE CON IL NASO ACCESO, E AURORA GLI DISSE: “PROVIAMO A CERCARE BABBO NATALE NELLE CASE DELLE MIE AMICHE”.

MA NEANCHE LÌ LO TROVARONO.

LO CERCARONO NELLA PIAZZA. AL CENTRO C’ERA UNA FONTANA E PROPRIO VICINO C’ERA UN ALBERELLO DI NATALE, CHE DIEDE UN INDIZIO A RUDOLPH: “CERCA NELLA CASA ROSSA”.

RUDOLPH BEVVE UN SORSO ALLA FONTANA. POI SI GUARDÒ INTORNO E VIDE UNA CASA TUTTA ROSSA IN FONDO ALLA PIAZZA.

AVEVA UNA FINESTRA APERTA E LA LUCE ERA ACCESA. AURORA E RUDOLPH SI AVVICINARONO ED ENTRARONO.

BABBO NATALE ERA GIÀ PASSATO, NON C’ERANO PIÙ LE COSE DA MANGIARE PREPARATE DAI BAMBINI, C’ERANO SOLO PIÙ LE BRICIOLE DI UN BISCOTTO PER TERRA.


MA NEL CAMINO C’ERA UN BIGLIETTO: “CARO RUDOLPH, SONO GIÀ PASSATO DI QUI, PER RAGGIUNGERMI DEVI ANDARE ALLA CASA GIALLA”. AURORA E RUDOLPH ANDARONO A VEDERE NELLA CASA GIALLA, MA ANCHE LÌ BABBO NATALE ERA GIÀ PASSATO E NON C’ERA PIÙ. 

L’ALBERELLO DI NATALE DISSE A RUDOLPH: “CARO RUDOLPH, FORSE BABBO NATALE È TORNATO NELLA SUA FABBRICA A PRENDERE ALTRI REGALI”. 

ALLORA AURORA E RUDOLPH VOLARONO ALLA FABBRICA DI BABBO NATALE. LUI ERA PROPRIO STATO LÌ, MA ANCHE DA LÌ ERA GIÀ RIPARTITO. 

GLI ELFI DISSERO A RUDOLPH CHE BABBO NATALE ERA DIRETTO A CASA DI AURORA. QUANDO AURORA E RUDOLPH CI ARRIVARONO VIDERO LA PORTA APERTA… DENTRO C’ERANO TANTI REGALI, LE DECORAZIONI, GLI ADDOBBI, LE GHIRLANDE E LE LUCI DI NATALE… ERA TUTTO PRONTO PER UNA FESTA A SORPRESA PER AURORA.

E DOPO UNA NOTTE PASSATA A CERCARLO, ECCO BABBO NATALE! ERA LÌ SEDUTO SUL DIVANO. TUTTI INSIEME FESTEGGIARONO IL NATALE E DA ALLORA QUESTO SI RIPETE OGNI ANNO.  

SE PASSATE DI LÌ, IL GIORNO DI NATALE, VEDRETE ANCHE VOI, DALLA FINESTRA, BABBO NATALE, AURORA E GLI ELFI CHE FESTEGGIANO. 


Ecco la storia della classe prima e quarta. Il titolo è stato scelto dalla classe quinta.

BUON APPETITO BABBO NATALE!

C’ERA UNA VOLTA UNA BAMBINA DI NOME AURORA CHE VIVEVA IN UNA CASA IN MEZZO AL BOSCO.

LA SERA DI NATALE VEDE LA RENNA RUDOLPH CHE SCENDE TRISTE NEL BOSCO.

RUDOLPH VEDE AURORA E LE CHIEDE AIUTO PERCHÉ SI ERA PERSO.

AD UN CERTO PUNTO SI ACCENDE IL SUO NASO PERCHÉ ERA

BUIO E STAVA INIZIANDO A NEVICARE.

La classe quarta continua...

Piano piano la neve inizia ad illuminarsi, assumendo colori brillanti. Comincia poi a scendere fitta fitta dietro ad alcuni alberi, uno dei quali addobbato per il Natale. Aurora e Rudolph si dirigono lentamente verso quell’albero e lì  trovano un elfo, che gli indica la strada per raggiungere la slitta. Insieme a lui, ci salgono sopra e si mettono alla ricerca di Babbo Natale.


Lo cercano in lungo e in largo: in pasticceria, nel parco e nel boschetto dietro il paese. Alla fine, lo trovano sdraiato in mezzo alla neve, circondato dalle altre renne, mentre si sta gustando dei pasticcini e un cappuccino! In quello stesso istante, smette di nevicare e nel cielo compaiono tantissime stelle, grandi e piccole. A quel punto, Babbo Natale si accorge della presenza di Aurora e Rudolph: imbarazzato, si alza in piedi e racconta della sua stanchezza e della sua gran fame dopo il lungo viaggio. Rasserenati per essersi ritrovati, tutti insieme vanno a mettere una stella sul loro albero preferito, poi vanno a festeggiare il Natale con tutti gli abitanti del paese, questa volta condividendo pasticcini e cappuccino!


Ecco la storia della classe prima e quinta. Il titolo è stato scelto dalla classe quinta.

SALVIAMO IL NATALE

C’ERA UNA VOLTA UNA BAMBINA DI NOME AURORA CHE VIVEVA IN UNA CASA IN MEZZO AL BOSCO.

LA SERA DI NATALE VEDE LA RENNA RUDOLPH CHE SCENDE TRISTE NEL BOSCO.

RUDOLPH VEDE AURORA E LE CHIEDE AIUTO PERCHÉ SI ERA PERSO.

AD UN CERTO PUNTO SI ACCENDE IL SUO NASO PERCHÉ ERA BUIO E STAVA INIZIANDO A NEVICARE.


La classe quinta continua...

AURORA GLI CHIEDE COSA FOSSE SUCCESSO E RUDOLPH RISPONDE: <<APPENA PARTITI DAL POLO NORD È ARRIVATA UNA TEMPESTA E BABBO NATALE HA PERSO IL CONTROLLO DELLA SUA SLITTA.>>

AURORA PREOCCUPATA GLI CHIEDE: <<E DOPO COSA È SUCCESSO?>>

RUDOLPH CONTINUA: <<LA SLITTA SI È RIBALTATA E I REGALI SI SONO SPARSI IN MEZZO ALLA NEVE. 

IO, D’ISTINTO MI SONO SGANCIATO DALLA SLITTA PER CERCARLI E COSÌ MI SONO PERSO!>>

AURORA SI OFFRE DI AIUTARLO.

RUDOLPH LA RINGRAZIA E LE DICE: <<SALTA SU CHE PARTIAMO>>.

AURORA GLI CHIEDE QUALE SIA LA PRIMA TAPPA E LA RENNA RISPONDE: <<DOVE CI PORTERÀ IL MIO NASO.>>

<<ALLORA VOLIAMO!>> DICONO IN CORO.


 

I DUE PARTONO ALLA RICERCA DEI REGALI E AD UN TRATTO SENTONO DELLE VOCINE, ALLORA SI AVVICINANO E SCOPRONO CHE GLI ELFI DISPETTOSI AVEVANO NASCOSTO I REGALI E BABBO NATALE CON LE SUE RENNE.

AURORA E RUDOLPH, ALLORA, SI ACCOVACCIANO DIETRO A UN CESPUGLIO INNEVATO E CONTINUANO AD ASCOLTARE LA CONVERSAZIONE, COSÌ SCOPRONO CHE GLI ELFI SI ERANO PENTITI DI CIÒ CHE AVEVANO FATTO. LA BAMBINA E LA RENNA INTERVENGONO SUBITO  PER FARGLI CAPIRE CHE EFFETTIVAMENTE AVEVANO SBAGLIATO.


 POI TUTTI INSIEME SI RECANO DA BABBO NATALE, CHE ERA STATO NASCOSTO DENTRO IL TRONCO DI UN ALBERO CON LE RENNE E I REGALI.

 LO LIBERANO E TUTTI INSIEME DECIDONO DI COLLABORARE PER PORTARE I REGALI DI NATALE A TUTTI I BAMBINI DEL MONDO. 


Vi auguriamo di trascorrere un Natale sereno in famiglia.

Tanti cari auguri dalla scuola primaria di Buriasco




lunedì 20 dicembre 2021

I NOSTRI PLASTICI

I NOSTRI PLASTICI



Il modellino di Giove

Per fare il modellino di Giove abbiamo utilizzato una pallina di polistirolo poi, con la tempera bianca e marrone , abbiamo iniziato a dipingere, sfumando dal marrone chiarissimo (beige) al marrone un po’ più scuro.

Per fare l’occhio di Giove abbiamo mischiato il marroncino con una goccia di rosso e abbiamo spalmato il colore ottenuto con movimento ovali, poi l'abbiamo sfumato con un pochetto di tempera bianca.

Abbiamo lasciato asciugare il tutto e abbiamo infilato la nostra pallina in uno stecchini di legno

(quelli degli spiedini), abbiamo preso un mini secchiello rosa, ci abbiamo messo delle pietre e ci abbiamo infilato lo stecchino con la pallina dentro.  

                           Chiara


    Saturno

Io e Evan, un pomeriggio di autunno, ci siamo trovati a casa mia e abbiamo fatto la ricerca di scienze su Saturno.

 Abbiamo cercato su internet e sui libri che avevamo a casa, l’abbiamo scritta sul computer e ci siamo impegnati a fare il modellino. 

Abbiamo preso della carta di giornale, l'abbiamo appallottolata e l’abbiamo bagnata e modellata e messa ad asciugare.

Nel frattempo abbiamo preso un filo di ferro e sagomato per farlo diventare l’anello di Saturno.

Quando si è asciugato l'abbiamo colorato con le tempere. MATTEO


MODELLINO DI MARTE

Quando ero a casa di Lara ho fatto, insieme a lei, la ricerca sul pianeta Marte. Siccome potevamo fare anche il modellino, l’abbiamo fatto. Per fare il modellino abbiamo utilizzato una pallina di polistirolo che poi abbiamo dipinto e sfumato.

La pallina è stata messa in uno stuzzicadenti  ed è stata           dipinta a mano.

Quando abbiamo finito di dipingerla l'abbiamo lasciata sotto al sole per circa 5 minuti, cosi  si asciugava per bene.

Per me è stata una nuova cosa, molto interessante perché abbiamo scoperto nuove cose e molto bella perché ci siamo divertite molto.

Jasmine


Il modellino di Marte


Il 14 ottobre io e Jasmine abbiamo fatto un modellino di Marte.

A scuola con un sorteggio, pescando un bigliettino a caso, a noi è capitato il lavoro su  Marte.

Ci siamo trovate a casa mia e, come prima cosa, insieme abbiamo fatto delle ricerche e guardato delle foto del pianeta per prendere spunto. 

Abbiamo deciso insieme di usare

 una pallina di polistirolo come sfera, abbiamo attaccato due stecchini di legno, ne abbiamo tenuto uno per ognuna e l’abbiamo pitturato con le tempere mentre i dettagli li abbiamo fatti con lo scottex, tamponando sulla sfera .

L’abbiamo messo ad asciugare per poi portarlo a scuola.

Quel giorno mi sono molto divertita.

Lara


PLASTICO DI SCIENZE

Nel mese di ottobre la maestra Alessandra ci ha assegnato un compito: realizzare una ricerca sui pianeti nani.

Oltre a una relazione, abbiamo scelto di realizzare un plastico: una scatola con appesi i pianeti nani.

Per fare il plastico ho lavorato in gruppo con Daniel, Mattia D. e Lucrezia.

Ci siamo trovati una prima volta al parco per organizzarci e dividerci il lavoro.

A casa, ognuno ha realizzato il proprio pianeta con palline di polistirolo di diversa misura. Io ho colorato le mie con un pennarello grigio metallizzato, così ho fatto Eris e il suo satellite Disnomia.

Ci siamo procurati più scatole di cartone, perché dovevamo capire quale facesse al caso nostro.

Ci siamo incontrati al parco una seconda volta per assemblare il lavoro.

Ognuno ha dato il suo contributo per colorare la scatola e procurare il materiale ( filo, gancetti, colla,  lucine, etc..... ). Con un po' di aiuto abbiamo fatto dei fori per far passare il filo dove appendere i pianeti. Li abbiamo appesi in ordine di distanza dal Sole.

L'ultimo passo è stato montare le lucine.

Lavorare insieme non è stato sempre facile, ma il risultato finale, secondo me, è stato FANTASTICO!

Mattia C.


Nettuno: alcune informazioni

Nettuno è il quarto pianeta più grande del nostro sistema solare e l’ottavo pianeta più lontano rispetto al Sole.

Non è visibile dalla terra ad occhio nudo, addirittura con i più potenti telescopi, si vede solo un piccolo cerchio bluastro.

Il suo aspetto bluastro è dovuto alla presenza di metano che è un gas di colore blu. L’interno del pianeta è un nucleo composto da ghiacci e rocce.

E’ il pianeta che ha i venti più forti di tutto il sistema solare ed è il più freddo perché il più lontano dal Sole, ed impiega circa 165 anni per compiere un’orbita completa attorno al sole. 

Lorenzo 

Il plastico scienze

La scorsa settimana la maestra ha assegnato a tutta la classe il compito di fare una ricerca sui pianeti.

Ci ha diviso in gruppi, ed io e altri tre miei compagni avevamo il compito di cercare informazioni sui pianeti che portavano il nome di divinità. 

Io mi sono occupato di Cerere , prima ho cercato attentamente tutte le informazioni, poi ho scritto il power point unendo le informazioni a quelle del mio gruppo.

Dopo il  power point abbiamo costruito tutti insieme un modellino con all'interno tutti i pianeti nani .

 Alla fine, durante le ore scolastiche ,ogni gruppo ha presentato il proprio lavoro alla maestra e alla classe.

Mattia D.


  Il plastico di scienze: Urano

Io e Aurora Borletto abbiamo fatto il plastico del pianeta Urano.

L’ abbiamo fatto perché ci sembrava una cosa divertente fare il modellino.

Ci siamo divise i compiti:  all’ inizio ci siamo incontrate e abbiamo fatto una palla di das e gli abbiamo infilato uno stecchino, quando ancora la palla era molle.  Dopo Aurora ha aspettato che la palla si fosse asciugata e poi l’ha dipinta di tempera blu; poi io ho ricoperto un cartone con un foglio bianco, ho attaccato, con la colla a caldo, nello stecchino, un disco che io e Aurora avevamo ricoperto di pasta di zucchero scaduto poi, sempre con la colla a caldo, abbiamo attaccato la palla sul foglio ed insieme abbiamo scritto i nostri nomi e incollato un titolo, che aveva fatto Aurora, con scritto “URANO”.

Il lavoro l’ abbiamo fatto un po’ a casa di una un po’ a casa dell’ altra.

Gaia


Il plastico del Sole 

Gran congresso astronomi nella classe quinta! 

In questi mesi, in questa classe, è stato presentato un plastico del Sole, creato da due studentesse, Emily e Rebecca, esperte in esso. Il plastico è stato creato con del Das dipinto con la tempera gialla; il tutto con una forma circolare, dei brillantini gialli per creare le macchie solari e delle cannucce, anche esse dipinte con la tempera gialla, per formare i raggi. 

Mi sono divertita un mondo!Racconta RebeccaE sono abbastanza soddisfatta del risultato.》 

Potevamo fare di meglioRacconta Emily Però mi sono divertita tanto!

Rebecca


  MODELLINO   DI GIOVE    

Un lunedì a scuola, durante la lezione di scienze, la maestra ci ha assegnato una ricerca su un pianeta e chi voleva poteva creare un modellino. Io, Chiara e Anna abbiamo scelto il pianeta Giove.

Per realizzare il modellino di Giove abbiamo preso una sfera di polistirolo. All’interno della sfera abbiamo inserito uno stecchino di legno, che abbiamo messo a sua volta dentro un vasetto riempito di pietre per tenere fermo il modellino.           Con le tempere di colore marrone e bianco, che abbiamo unito per creare diverse sfumature, abbiamo dipinto la superficie della sfera alternando i colori per mettere in risalto la parte più importante di Giove cioè “La Grande Macchia Rossa” oppure “L’occhio di Giove”.

Dopo essersi asciugato abbiamo scritto i nostri nomi e il nome del pianeta.                Tutte insieme abbiamo portato il modellino e la ricerca di Giove alla maestra, che ci ha fatto i complimenti. 

Greta

MERCURIO A scuola la maestra ci ha diviso in gruppi , poi ha assegnato a ciascun gruppo un pianeta .

IL  mio gruppo era formato da me e altri due compagni Gabriella e Mark .

Abbiamo deciso di suddividerci i compiti , per cercare informazioni per poi metterle insieme . 

Ognuno di noi ha fatto la sua parte e poi l’abbiamo assemblate su  power point .

Abbiamo comprato una palla in polistirolo e con dei colori e un bastoncino abbiamo realizzato il nostro MERCURIO,

poi la maestra ha realizzato le presentazioni e noi siamo stati i primi a esporre il tutto . 

Aurora P.


           
























 




LA QUERCIA DELLA LIBERTA'

 

 LA QUERCIA

Ieri, alle due e mezza, ci siamo riuniti con le altre classi nel giardino che c’è dietro alla nostra classe.

Ci siamo messi a semicerchio intorno ad una buca scavata, per metterci dentro una piantina di quercia.

La professoressa Marina Angelino ci ha spiegato alcune cose sugli alberi e sulle querce: ho scoperto che gli alberi hanno i cinque sensi come noi e che le querce sono più intelligenti di noi esseri umani, infatti se una quercia non trova l’acqua o i nutrienti, le piante vicine le danno tutto il necessario per sopravvivere, tramite le radici.  Ho anche capito che le querce hanno bisogno di azoto.

Dopo la spiegazione un bambino di prima ha messo dentro la buca un centesimo metallico francese per tre motivi:

  1. In Francia c’è stata la rivoluzione e sono state piantate molte querce come simbolo della libertà.

  2. Il progetto è stato ideato in Francia.

  3. Le piante hanno bisogno dei sali minerali che si trovano molto nei metalli.

Anche per questi motivi il progetto si chiama: “ Quercia della libertà".

Dopo, il sindaco ha piantato la quercia e ogni classe ci ha fatto delle foto accanto.

È stata una bella giornata è ho appreso molte cose.   

Lucrezia

La quercia

Quando è stata piantata una quercia c'era il sindaco di Buriasco e una professoressa  andata in pensione. Lei ha fatto un progetto: nato in Francia che prevede che si vada a piantare querce nelle scuole per far capire la libertà.

Lei ci ha spiegato che gli alberi si aiutano a vicenda. Grazie a lei.   -Mark


La QUERCIA

Ieri siamo andati nel giardino sul retro della scuola per piantare una ”Quercia della Libertà“.  Quando siamo arrivati c’erano tutte le classi e una fantastica quercia con qualche foglia gialla, di fianco c’erano la professoressa ”Marina  Angelina” e anche il Sindaco.  La professoressa ha incominciato a spiegare che le querce sono molto più intelligenti dell’uomo perché quando hanno bisogno di nutrimenti che non trovano nel terreno, le altre piante gli danno le cose di cui hanno bisogno tramite le radici, come ad esempio l’azoto (di cui ne vanno matte), sali minerali e acqua. Dopo aver fatto una buca hanno chiamato un bambino per mettere una moneta. Mentre appoggiava la moneta nella  nella buca Marina Angelina ci ha  spiegato che sarebbe servita alla pianta perché contiene i sali minerali che aiutano la quercia a crescere.      Il Sindaco ha poi versato un po’ di terra per coprire la moneta.         La parte più bella è stata quando hanno messo la quercia all’interno della buca e la professoressa l’ha ricoperta con la terra fino a ricoprire tutte le sue radici.              Prima di andare via il fotografo ha fatto una foto a ogni classe e anche alle maestre.   E’ stata una giornata molto bella e ho imparato molte cose interessanti.

Greta


Come si pianta una quercia                               

É stato molto bello vedere come si pianta una quercia, anche perché la professoressa Angelino ha spiegato delle cose molto interessanti, per esempio che le querce sono più intelligenti di un essere umano, infatti hanno i cinque sensi e simboleggiano la fratellanza perché quando magari ad una quercia manca cibo o acqua la quercia che è affianco a lei, le passa quello di cui ha bisogno, succede anche quando una quercia è malata, le sue “ vicine” l’aiutano a guarire.

La professoressa, prima di piantare la quercia,  ha posizionato una moneta

(probabilmente francese) al fondo della buca scavata e ha spiegato i  due motivi del perché l’ha messa: il primo perché le querce hanno bisogno di ferro (rame) e il secondo invece perché il progetto è nato in Francia; ha anche fatto un accenno  del motivo per cui ha scelto la quercia, invece un altro albero, cioè perché la quercia è il simbolo della Rivoluzione Francese.

La cosa che mi ha affascinato di più è stato scoprire che le piante si aiutano tra loro. Dovremmo prendere esempio da loro :) !!!!

                            Chiara