Una storia per Coco
Ieri siamo andati nel parco con Coco a scrivere una storia per lui. Ci siamo seduti in cerchio sotto gli alberi abbiamo messo Coco in mezzo a noi e, mentre cadevano le foglie , il pappagallino fischiava e noi scrivevamo.
Il pappagallo Coco
C' era una volta un pappagallo di nome Coco viveva in una casetta piccolina su un albero in un bosco.
Un giorno decide di fare una passeggiata, mentre si alza il vento e cadono le foglie. Ad un certo punto incontra un pappagallo rosso e arancione e fanno amicizia e insieme volano felici tra le foglie.

IVAR E LIGHT
2 Ottobre, classe 5A, 2023.
Siamo a scuola, è un giorno nuvoloso, le nuvole sono bianchissime.
Io e A. immaginiamo che, in quelle nuvole, volano Light e Ivar:il gatto Ivar di A. il mio animale immaginario, Light, draghetto domestico.
Stiamo facendo una lezione d’Arte, stiamo disegnando.
D’improvviso,tra le nuvole bianche, vediamo volare una specie di draghetto, sul suo dorso c’è una macchia arancione…Noi pensiamo che siano Ivar e Light! Li vediamo una seconda volta…Una terza… sono sempre più vicini.
Noi cerchiamo di spiegare alla maestra e ai nostri compagni, che nel cielo ci sono Ivar e Light che volano. I nostri compagni alzano la testa verso il cielo, ma non vedono niente. Appena si rigirano li vediamo scendere in picchiata verso il suolo.
Percepiamo una leggera scossa di terremoto: Light e Ivar sono arrivati!
Light e Ivar ci guardano dalla finestra felici.
Noi li indichiamo a tutta la classe, ma loro si abbassano e nessuno li vede: MANNAGGIA!!!!!!!
Io e E. ci alziamo e andiamo a spalancare la finestra, Light e Ivar danno una “codata” alla zanzariera ed entrano in classe.
I nostri compagni sono molto stupiti di vedere un drago e un gatto!
-Sono i nostri animaletti! Light e Ivar!!-
Gridiamo in coro io ed E.
Improvvisamente suona la campanella, tutti saltiamo via dalle sedie.
Tutti i nostri compagni vanno addosso a Ivar e Light, ovviamente per toccarli, abbracciarli e fare tutte le coccole possibilmente immaginabili a quei due animaletti. Tutti tranne qualcuno che è rispettoso degli animali.
Ivar soffia ai nostri compagni per la paura di tutte quelle persone e Light, invece, sputa fiamme azzurre e non calde. Tutti si tirano indietro.
Io e A. corriamo davanti ai nostri animaletti e diciamo ai nostri compagni: “Potete coccolarli, ok, ma tutti insieme no, perchè li spaventate!”
Andiamo a fare la ricreazione, tutti noi giochiamo a palla prigioniera, anche Light e Ivar: Light è il più forte, vola e prende quasi sempre la palla!!
Dopo la partita torniamo in classe, tranne Light e Ivar: arriva Diabolik a prendere Ivar Ciccio e Lily a prendere Light.
Noi torniamo in classe a fare una seconda, NOIOSISSIMA, lezione.
Ma dopo quello che è successo con Light e Ivar, non facciamo nessuna lezione, la maestra decide di fare un’ intervista a me ed Emily sui nostri cuccioli.
E’ stata una giornata da Premio Nobel! Da questa giornata abbiamo imparato una lezione:
I nostri animali sono speciali, non dimentichiamoli mai.- E. Light.
Trattiamo bene i nostri animali.Sono creature come noi, mettiamoci nei loro panni.-A. Ivar.
-E. e Light, A. e Ivar
LA CARTELLA MAGICA
Una volta ho sognato che era un classico giorno di scuola,
Mattia era uscito
perché doveva prendere il temperino.
Mentre lo prendeva dal suo zaino uscì
un cane e lui decise di portarlo in classe.
La maestra lo fece entrare.
Fortunatamente era la lezione di scienze così la maestra
propose di osservare come si comportava.
Durante l’intervallo, Mattia andò a prendere la merenda,
e anche stavolta dal suo zaino uscì un animale, questa volta un elefante.
L’elefante corse in giardino prese dell’acqua dal laghetto
e la spruzzò sulle cartelle, da queste ultime uscì un topo
che fece spaventare l’elefante, il quale sobbalzò
distruggendo il pavimento con un salto.
Durante la giornata dalla cartella di Mattia, che era magica,
uscirono altri animali tra cui un dinosauro e King Kong.
King Kong distrusse la classe perciò Mattia chiuse la cartella
per non far uscire altri animali.
Mattia, vista la situazione, decise di riportare tutti gli animali
usciti dalla sua cartella, nel loro habitat naturale.
Così portò l’elefante nella savana, King Kong nella mega giungla,
il dinosauro in Messico ,il topo nelle fogne e il cane al preside.
La ricostruzione della scuola iniziò immediatamente e dopo
sei mesi la scuola era come nuova.
Mattia alla fine comprò una nuova cartella (non magica),
l'altra decise di venderla allo zoo.
Da quel giorno tutti vissero felici e contenti.
Pippi il pappagallo magico
Lunedì mattina eravamo in classe quinta, c’era la maestra
Daniela, facevamo storia e c’era abbastanza silenzio.
Ad un certo punto entrò dalla finestra un pappagallo poiché la finestra era aperta.
Il pappagallo atterrò vicino ai cartelloni.
La maestra non si accorse di nulla😀, noi cercammo di nascondere subito
il pappagallo visto che non volevamo che la maestra lo vedesse.
Era davvero molto carino.
Passammo tutta la lezione a capire da dove poteva essere arrivato quel pappagallo,
ma a parte noi due nessuno sembrava prestargli attenzione. Al suono della campanella il pappagallo Pippi, così l’avevamo chiamato,
si spaventò e la maestra si girò ma non lo vide nemmeno questa volta.
Nell’intervallo chiedemmo ai nostri compagni se l’avevano visto e loro ci dissero: “Ma siete matte?
Ovvio che non c’era nessun pappagallo in classe e poi come avrebbe fatto ad entrare?”.
Noi ci dicemmo: “Qualcosa qui non torna… Com’ è che lo vediamo solo noi? Mica siamo magiche.”.
Da quel giorno in poi iniziammo a prenderci cura di lui e in un batter d’occhio divenne il nostro animale domestico.
Quando iniziammo a costruirgli la gabbia, dove da lì in poi avrebbe vissuto, i nostri compagni,
le maestre e l’intera scuola iniziarono a prenderci in giro.
Noi, dopo aver costruito la gabbia, avevamo ancora una missione importantissima: far veder Pippi ai nostri compagni.
Dopo un mese i nostri compagni iniziarono a vedere Pippi e nella sua gabbia notammo che c’erano delle uova fecondate
(guarda la foto in basso).
🦜questo era il ritratto che gli aveva fatto Emily.
Dopo tre settimane nacquero i suoi cuccioli ed erano carinissimi.
Tutti noi eravamo al colmo della felicità.
Scoprimmo che i pappagalli crescono molto velocemente ed imparano a volare in pochissimo tempo.
Infatti dopo un mese erano già dei maestri del volo ed erano grandi (guarda le grandezze nella foto qui sotto).
I piccoli crebbero e finalmente andammo a liberarli nella Foresta Pluviale.
The end
B.N. e R.F.
PIPPO E LORENZO
Era un giorno qualunque nella classe 5, c’era la maestra che spiegava l’argomento di storia,
tutto ad un tratto entrò un picchio dalla finestra che iniziò a volare per tutta la classe, Giorgio disse:“Ma quello è il picchio di Lorenzo” Lorenzo guardò in alto e disse “Cosa ci fa qua Pippo?!!”
Pippo si fermò nel banco di Lorenzo.
Pippo fece tanti buchi sul banco di Lorenzo e la maestra si arrabbiò con Pippo e lo fece uscire dalla finestra.
Pippo era triste perché stava sempre da solo, e tornò a casa.
Lorenzo tornò a casa prima da scuola per vedere se Pippo era tornato.
Pippo era triste nella sua gabbietta,
Lorenzo lo notò subito.
Provò a dargli da mangiare i semi di girasole ma lui era ancora triste;
allora andarono a fare una passeggiata in riva al fiume ma era ancora triste.
Lorenzo pensò che volesse andare a vivere nella natura ma in realtà
Pippo voleva un coinquilino visto che era sempre solo.
Lorenzo ci impiegò un bel po' a capire che voleva un compagno per non stare sempre solo.
Lorenzo, allora, ebbe un'idea: gli venne in mente del suo amico Alessandro,
anche lui aveva un picchio e si ricordò che aveva detto che voleva venderlo.
Così, insieme a Pippo, raggiunse Alessandro e decise di comprare il suo picchio,
Gianluca. Adesso Pippo era felice: Finalmente aveva un amico!!!
PIPPO E GIANLUCA
BISCIA CON L’AURORA BOREALE
Un giorno di fine primavera inizio estate, in classe 1 c’era la maestra Silvia, erano tutti tranquilli, finchè
non sentirono una specie di rumore, simile ad un sibilo.
Continuarono la lezione senza dar peso al rumore, ma dopo dieci minuti
il rumore tornò, questa volta Silvia si stufò e andò a vedere cosa stava succedendo.
Uscita dalla classe e si guardò intorno. Vide vicino allo zaino di Agnese una
biscia e si mise ad urlare “AIUTO😱, C’è UNA BISCIAAAA🐍” In quelmomento arrivò anche il preside che, allarmato dalle urla, rimase sulla porta d’ingresso.
Dopo che le maestre riuscirono a calmare la maestra Silvia, provarono ad acchiappare la biscia.
Dopo diversi tentativi falliti, decisero di chiamare la guardia forestale
per provare a prenderla e poi liberarla in natura, nel suo habitat🤠.
Nel frattempo le lezioni erano state interrotte, la guardia forestale arrivò dopo le 10:30,
al suono della campanella🔔.
Il preside, nel frattempo, era andato via per un altro impegno ma prima di andare promise che sarebbe ritornato per vedere se la situazione fosse tornata alla normalità. Quando ritornò vide, all’interno del cortile, uno scenario mozzafiato: l’Aurora Boreale 🤯.
Era un evento straordinario che si presentò proprio nella giornata in cui i bambini di prima
avrebbero dormito in classe per vedere le stelle (ovviamente solo chi voleva e poteva).
Tutti i bambini, insieme alle loro maestre, uscirono ad ammirare lo spettacolo.
Per tutti era la prima volta.
La mattina dopo si trovarono un orso bruno in classe e così un’altra storia…
The End
Il gabbiano
Un gabbiano appena nato ancora cieco sognava di volare.
Voleva diventare un campione in carica di volo.
Giovanni e Rana erano in classe a studiare matematica, quando ad un tratto entrò in classe un gabbiano.
Tutta la classe si spaventò compresa la maestra che gridò:<Aaaaaaaaa che paura>.
Tutti traumatizzati, ci nascondemmo sotto i banchi, impauriti.Giovanni:disse alla maestra:
<Maestra vieni con me! Ho molta paura!>.
E la maestra gli disse:<No non posso muovermi sono bloccata sotto la catted
Giovanni e Rana erano sotto lo stesso banco. La maestra decise di uscire da sotto la cattedra e di non
far caso al gabbiano. Per farci tranquillizzare andò a fare delle fotocopie per farci colorare.
Tornata con i disegni ci mettemmo a colorare ma Giovanni e Rana, continuarono a fissare il gabbiano.
Ad un certo punto la maestra aprì la finestra e il gabbiano uscì.
Ci eravamo presi uno spavento per nulla!!!
M.M (classe 5)
IL PAPPAGALLO D'ORO
Un giorno a scuola mentre la maestra spiegava alla lavagna, uscì dalla cartella di
Gianni un pappagallo che iniziò a volare per tutta la classe.
Gianni, allarmato, si mise a chiamare Frenky e il pappagallo volò sulla sua spalla. La maestra disse a
Gianni di mettere il pappagallo nella cartella e Gianni lo fece subito.
Non si accorse però di non aver chiuso bene la cartella, quindi Frenky
scappò nuovamente. Questa volta Gianni non riuscì a richiamarlo a sé e Frenky si diresse verso l’uscita,
uscendo da scuola. Ora Frenky era in giro, da solo, per il paese.
Dopo le lezioni Gianni chiese aiuto a tutta la scuola per ritrovare il suo pappagallo e così i suoi
compagni e tutti i bambini della scuola si misero alla ricerca di Frenky per tutta Buriasco.
Stava sopraggiungendo la notte e di Frenky, ancora, non c’era traccia. Gianni era sempre più disperato.
All’improvviso, nel cortile della scuola, spuntò una luce, i bambini non capirono cosa stava succedendo
e si misero le mani davanti agli occhi per coprirsi dal bagliore.
“E’ Frenky!!!” urlò Gianni! “E’ tornato! e ha portato con sé un tesoro, una pietra preziosa! Chissà dove
l’avrà trovata!”.
Gianni corse a casa insieme a Frenky e una volta rimesso nella sua gabbietta, ben chiusa, andò a dormire.
La mattina dopo, Gianni decise di donare la pietra preziosa alla scuola per ringraziare tutti coloro che
l'avevano aiutato a cercare Frenky. La scuola mise in vendita la pietra e con il ricavato acquistò libri, pc,
e molto altro.
Quel giorno Gianni tornò a casa davvero contento e dopo la merenda andò a giocare a calcio insieme a
Frenky. Da quel giorno non si separarono più!
FINE!!!!!!!!!!!!
CLASSE PRIMA E SECONDA UN PO' PITTORI E UN PO' SCRITTORI...
Noi ragazzi di quinta abbiamo raccolto il lavoro della classe prima e seconda in un libro digitale. Cliccate sopra il libro e guardate cosa hanno fatto... Sono stati bravissimi!!!
CLASSE PRIMA
CLASSE SECONDA
In occasione della Giornata della lettura abbiamo scritto questa storia collettiva.
Buona lettura dalla classe quinta!
Sempre insieme
Un giorno di fine autunno, due ragazze di nome Rebecca e Giulia decidono di trascorrere il weekend nella loro casa sull’albero in montagna.
Le due amiche sono molto emozionate perché è la loro prima vacanza insieme.
Arrivate in montagna, svuotano i loro zaini e sistemano la loro casetta.
Poco dopo, inizia a nevicare così Rebecca e Giulia decidono di andare a giocare con la neve.
Infreddolite, rientrano nella loro casa sull’albero per scaldarsi, ma dopo mezz’ora avendo ancora molto freddo decidono di scendere in collina e raggiungere la casa dei loro genitori.
Presi gli zaini, iniziano a camminare e, una volta arrivate a casa, bevono una tazza di cioccolata calda e si riposano.
Deluse per essere dovute tornare a casa, prendono un quadernino ed iniziano a scrivere ciò che avrebbero potuto fare il giorno dopo.
Alla fine, decidono di svegliarsi presto la mattina successiva e di andare a fare una passeggiata vicino al ruscello del paese.
Dopo essersi svegliate e aver fatto un’abbondante colazione, si mettono in cammino.
Una volta arrivate al ruscello, Giulia gli si avvicina per vederlo meglio, ma non si accorge che davanti a lei c’è una pietra così si inciampa e ci cade dentro.
Rebecca non ci pensa due volte e si precipita ad aiutare la sua amica.
La accompagna fuori dal ruscello e capisce subito che Giulia ha preso una brutta storta alla caviglia.
A quel punto, la prende sottobraccio e insieme ritornano a casa.
Una volta rientrate, Rebecca aiuta Giulia a fasciarsi la caviglia e trascorrono il resto della giornata a leggere libri di avventura.
E’ bello aiutarsi e trascorrere insieme del tempo, facendo camminate, ma anche semplicemente leggendo!
La scuola è cominciata
La scuola è cominciata
La campanella è suonata
Tutti i bambini sono pronti
A studiare a fare i conti.
I bambini tutti felici
stanno insieme ai loro amici;
aprite i portapenne aprite i libri
prendi la penna e scrivi!
E così cominciamo a studiare
Anche se abbiamo voglia di giocare
E andiamo avanti
Insieme a tutti quanti
Ecco pronti gli insegnanti
che ci raccontano di guerre molto distanti,
di pianeti nello spazio,
e dove si trova la regione Lazio
Un nuovo viaggio sta per iniziare
la parola d'ordine è imparare
L’intervallo è arrivato
tutti fuori a correre nel prato,
che ingiustizia, farò causa
è cortissima 'sta pausa!
la quinta è arrivata
tanto aspettata
come una spaghettata!
un anno di abbracci
verso grandi passi :)
A scuola bisogna andare
perché tante cose dobbiamo imparare.
I maestri ci aiutano a capire
i tanti compiti da eseguire
e le tante materie da comprendere
per stupire e sorprendere.
La scuola ti apre un mondo
per fare viaggi a tutto tondo
per scoprire ciò che ci aspetta
uscendo fuori dalla nostra cameretta.
A scuola andiamo
e tanto impariamo.
Tante birichinate facciamo
e nella lezione non ascoltiamo.
La campanella è suonata
e la lezione è iniziata ,
e un’interrogazione è cominciata.
Un po' d'ansia è arrivata
l'interrogazione è passata e la pausa è arrivata
I compiti son da fare
se vogliamo imparare,
la merenda è da portare
qualche volta anche salutare
le cose da imparare sono tante
e dobbiamo saperle tutte quante!
Classe quinta
DAL DISEGNO ALLA STORIA
CLASSE SECONDA
https://read.bookcreator.com/5WMM3tPHDFeEeoTTzhyGXssgTjB2/lcJZDCVBQAy77-9iNgJAVQPOESIE CLASSE QUINTA A. S. 2022/23Poesie d’autunno L’autunno L’autunno ormai è arrivato e il freddo è tornato Le foglie iniziano a cadere e giù da cespugli e alberi si fan vedere I bambini iniziano a giocare dentro casa a volte però ancora fuori con foglie di mille colori gialle, rosse, arancioni e alcune ancora verdi, ci saltano sopra e le scopano con i rastrelli. Si sporcano e si bagnano, ma si divertono Magari stai correndo e poi SPLASH! In una pozzanghera sei finito Io l’autunno lo adoro, pieno di funghi, castagne e foglie colorate. L’autunno L’autunno è bello come il rosso, l’arancione, il giallo ed il marrone. Con le foglie di diverso colore che cadono piano, piano dall’alberone bello,bello e anche lui marrone. Le montagne con un po’ di neve bella bella come Biancaneve. Adoro l’autunno L’autunno è molto bello anche senza il cappello è un po’ freddoloso e un pochino noioso, ma è bello perché è colorato di un giallo acceso molto amato. Il rosso ed il marrone senza il verde ed uno splendido arancione. Ah! Le caldarroste buone e saporite sono sempre le mie preferite. L’autunno è un po’ pazzerello perché esco sempre con l’ombrello. Nelle pozzanghere mi piace saltare facendo SPLASH senza più al mare andare. L’autunno mi piace così e non lo cambierei oggidì. L’autunno Quando penso all’autunno penso alle volte che mi buttavo nelle foglie. Quando penso all’autunno penso alle foglie di mille colori. Quando penso all’autunno penso alla pioggia e al vento. Quando penso all’autunno penso agli alberi rossi, gialli, verdi e marroni. Quando penso all’autunno penso alla brezza della mattina. L’autunno L’autunno è arrivato e le foglie cadono tutte. Come fiocchi di neve ma tutte colorate. Sento gli uccellini cinguettare e li vorrei abbracciare.
E’ autunno! Quando penso all’autunno, penso a mia nonna quando mi fa i funghi e a mia mamma quando mi fa il salame di cioccolato ed è buonissimo. A me l'autunno piace molto perché ci sono tante fiere e in particolare la fiera del fungo. L’autunno è la mia stagione preferita!
Autunno Le foglie sono cadute come le foglie rosse e le maestre si sono commosse Una fogliette scende giù su un cagnolino e il cane incuriosito la usa come un giochino Le rondini svolazzano via nel cielo perché sanno che presto arriverà il giallo Sotto le coperte si sta bene mentre lo scoiattolo si mangia un bel pranzetto
La giornata d’autunno La giornata d’autunno fa molto freddo. Si sta avvicinando Halloween e le giornate stanno diventando più corte, ma sempre più belle. Le foglie sono marroni gialle, rosse e arancioni.
Gli alberi d’autunno Gli alberi d’autunno sono belli mi ricordano gli acquerelli E le loro chiome mi ricordano i cervelli Quel bel venticello mi ricorda un maestoso uccello I loro colori autunnali mi ricordano un angelo e le sue ali. E l'odore delle castagne mi ricorda le montagne. L’autunno L’autunno mi fa pensare a mio nonno quando andavo all’asilo mi salutava. Quando piove penso a mio zio che mi salutava e mi abbracciava. L’autunno mi piace per gli odori, e per i colori. Se penso all’autunno Se penso all’autunno penso ai funghi Se penso all’autunno penso al freddo Se penso all’autunno penso alle mucche Se penso all’ autunno penso al vento Se penso all’autunno penso alle foglie secche Se penso all’autunno penso ai colori Foglie d’autunno Le foglie sono marroni e hanno ammiratori Gialle e rosse quando cadono sono veloci come delle scosse A Buriasco ce ne sono talmente tante che non riesci a contarle Il camino comincia a fumare e noi ci cominciamo a preparare se dolcetto o scherzetto vogliamo fare Le foglie L’autunno è arrivato e le foglie cadono Giallo, rosso, marrone e arancione sono i colori dell’autunno Gli alberi cambiano colore e le foglie cadono piano piano L’autunno L’autunno è qua e sono piena di felicità Le foglie cadono e il vento freddo è arrivato Il freddo è là e tra poco sarà qua L’autunno è magico ed è come un gelato. L’autunno è tornato L’autunno è arrivato il brutto tempo è tornato. Gli alberi sono tornati molto grandi e colorati. La mattina buia è tornata con una bella cioccolata. La mia poesia è finita E apprezza la tua vita! L’autunno Giallo, arancione e rosso io gioco tra le foglie secche. Le foglie sono di tanti colori e cadono dagli alberi. L’erba dalle foglie è coperta perché l’autunno è arrivato. Le foglie d’autunno L’autunno è arrivato mille colori ha portato. Verde, rosso, arancione e poi ancora il marrone. Gli alberi si stanno spogliando e le foglie cadono volando. L’autunno Le foglie ballano a ritmo di vento con un graziato movimento Delle rondini si allontanano, guardando l’orizzonte lasciando il posto a nuvolette e nuvoloni a noi di fronte. Il freddo è arrivato e di serenità e pioggia è armato. L’autunno L’autunno è arrivato e tutto è congelato. Le foglie sono colorate e sono tanto amate. L’autunno è grande e tutto sembra gigante.
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https://view.genial.ly/6293c9755da2e1001129a3ab/interactive-image-poesie-ispirate-alle-nostre-opere |
L’ALBERO
Li puoi trovare nella savana
in una terra lontana
li puoi trovare in un prato,
e sotto ci puoi prendere un gelato.
In primavera iniziano a sbocciare
e tanti fiori possiamo trovare;
Per te è un amico speciale
e per l’uomo è una cosa essenziale.
Tanti frutti ti può regalare
e in un boccone li puoi mangiare.
Jasmine,Lucrezia,Matteo e Serena.
Gli alberi
Gli alberi sono colorati
e sono tanto amati.
Pieni di emozioni
rendono le giornate
allegre e serene.
Alti e maestosi
sono come un rifugio
dove ti ripari
nei momenti tristi.
Dentro a loro
trovi un mondo diverso dalla realtà:
un mondo fantastico!!
Gaia,Michele,Aurora P. e Christian
IMMERGIAMOCI NEGLI ALBERI
Eravamo in un cielo
un cielo stellato
pieno di azzurro
e tutto sfumato.
La luna illuminava i nostri
rami colmi di fiori,
era allegra e vivace
sussurrava parole
al vento.
Siamo pieni di fiori
di tutti i colori
giallo,rosso e blu
così avrai un amico in più
Tra i nostri piedi
scherzano e ridono
fanno il solletico
erano nostre amiche
le formiche.
Aurora B.,Chiara, Gabriella, Vittoria e Giacomo.
I COLORI DEGLI ALBERI
In un’immensa distesa colorata
qualcosa da lontano si intravede,
di mille colori è.
Pian piano ci avviciniamo
e qualcosa capiamo.
E’ un maestoso albero
pieno di fiori colorati
finalmente sbocciati.
Le api,
volano attorno all’albero.
Anna, Daniel, Lorenzo e Mark.
UN ALBERO PER AMICO
Le nuvole dietro agli alberi
assomigliano a te,
che guardi i miei fiori
pieni di colori.
L’erba verde ondeggia
spunta dal soffio del vento
passante dal quel tratto.
I Ramoscelli penzolanti
degli alberi son tanti
che abbracciano le persone
con tutto il loro amore
La nostra vita crescerà
e pura bellezza sarà.
Andrea, Greta, Lara e Mattia D
LA NASCITA
In un bosco lontano
2 alberi si davano la mano
tra terre,lombrichi e vertebrati
si lodavano.
In un giorno speciale,
luna e sole insieme,
piantano un seme
per la nostra vita essenziale.
I germogli iniziano a spuntare
per la primavera che sta per arrivare
i fiori iniziano a sbocciare
e gli uccellini a cantare.
Il cielo è multicolore
in base alle ore
l’estate è alle porte
il caldo è sempre più forte.
Rebecca, Dennis, Evan e Mattia C
LA POESIA PER NOI CLASSE QUINTA
Quando sono triste guardo le stelle,
Il prato di fiori luminosi,
certi spariscono certi rimangono,
queste magnifiche stelle cadenti ,
si tuffano nel mare illuminando l'orizzonte.
Stelle cadenti: tanti sogni, tanti pensieri ,
tanti ricordi e tante speranze.
Caterina💙💜
Volan due stelle,
fanno gara,
lascian dietro di loro
una scia argentata.
Toccando terra prendono fuoco
c'è un'incendio ma due grossi fiori
brillan tra le fiamme
sulla spiaggia che affaccia sul mare,
resistono, sono forti,
sono due stelle.
Giorgio
LA POESIA
La poesia è una forma astratta
che sta con me,
tu non la vedi ,non la senti e non si tocca
ma lei è li affianco a te.
Sonia
STORIE DELLA PRIMA
La Bee-Bot e la Blue-Bot.
Con la maestra Marina siamo andati alla cattedra uno per volta.
Abbiamo usato la Bee-Bot. E’ gialla, a righe nere, gli occhi si illuminano. Per farla andare avanti e indietro, abbiamo usato i comandi sui pulsanti
con le frecce: avanti, indietro, destra, sinistra.
Poi bisogna schiacciare go!! Ci siamo divertiti un mondo.
La Blue Bot invece è trasparente con le lucine blu.
Blue-Bot va sullo scivolo nel bosco con Bee-Bot. Sono felici.
Vanno a mangiare dei dolci a casa e dopo vanno a giocare sull’altalena.
Vanno al ristorante. Poi vanno a casa a fare i compiti. Quando hanno finito di fare i compiti vanno di nuovo a giocare. Sono felici tutti e due di giocare insieme.
Sofia
Blue-Bot vive nel bosco e incontra sua sorella Bee-Bot. Insieme vanno al parco e vanno sull’altalena.
Zoe
BLUE-BOT E BEE-BOT SI SVEGLIANO E VANNO NEL BOSCO. DOPO VANNO A SCUOLA. POI VANNO A PALERMO. POI VANNO ALL’ACQUARIO DI GENOVA. DOPO VANNO IN PIZZERIA ED INFINE VANNO A CASA.
VANNO A DORMIRE E POI SI SVEGLIANO. Bee-Bot sveglia Blue-Bot e vanno a mangiare.
Erano preparate per Natale. Avevano i biscotti e il latte. Di notte sentono dei passi e vanno in cucina. Lì incontrano Babbo Natale.
Maia
BLUE-BOT É AL PARCO CON SUA CUGINA BEE-BOT. GIOCANO A PALLAVOLO. POI IL PAPA’ DI BLUE-BOT E LA MAMMA LE CHIAMANO. LE BAMBINE VANNO AL RISTORANTE E MANGIANO TANTE COSE, MANGIANO LE BISTECCHE FINCHÉ NON SI STANCANO.
Paola
Blue Bot e Bee Bot sono sorelle. Vanno sull’altalena nel parco della scuola. Si divertono tanto a giocare insieme.
Parth
LA BLUE-BOT VIVE NEL BOSCO. VEDE UN FIORE E LO RACCOGLIE. POI SALE SULL’ALTALENA. POI VEDE UNO SCIVOLO E DOPO VEDE UN ALBERO. QUANDO è STANCA DI CERCARE SUA SORELLA ALLORA SI SDRAIA VICINO AD UN ALBERO. APPENA SI SVEGLIA SENTE UNA VOCE:<< SORELLA!! >>.
SI GIRA E VEDE SUA SORELLA.
Stefano
La Bee Bot VA NEL BOSCO E INCONTRA SUA SORELLA Blue Bot. VANNO A FARE UNA PASSEGGIATA INSIEME TENENDOSI LA MANO RACCOLGONO FIORI e MARGHERITE POI VANNO A CASA A MANGIARE. QUANDO HANNO FINITO ESCONO FUORI E SI PRENDONO LO SDRAIO. Di notte loro vanno a casa e fanno l’albero di Natale. VANNO A LETTO E ASPETTANO BABBO NATALE.
Marta
LA BLUE-BOT VA A TROVARE LA SUA SORELLINA E VANNO A GIOCARE AL PARCO GIOCHI. SI DIVERTONO TANTO E POI TORNANO A CASA. PREPARANO INSIEME UNA BELLA CIOCCOLATA E POI VANNO A FARE LA NANNA. IL GIORNO SEGUENTE VANNO A RACCOGLIERE LE FOGLIE NEL BOSCO. POI TORNANO A CASA E LE METTONO SUL TAVOLO INFINE COSTRUISCONO UN ALBERO.
Vittoria
Bee-Bot e Blue-Bot si divertono a mangiare le foglie nel parco .
Dopo aver mangiato le foglie si divertono andando sull'altalena e poi scivolando sullo scivolo. La sera vanno insieme al ristorante, con il papà e la mamma. Si divertono a risucchiare gli spaghetti e a giocare. Questa è la loro storia.
Rebecca
Blue-bot e Bee-bot sono nel bosco.
Bee-bot vuole andare sull’altalena e Blue-bot vuole andare sullo scivolo.
Allora le due amiche vanno prima sull’altalena e dopo vanno sullo scivolo. Poi vanno a mangiare in pizzeria e ordinano la pizza. Dopo vanno all’acquario di Genova .
Infine vanno a letto e Blue-Bot sogna che si diverte con sua sorella.
Alice
LA BEE-BOT E LA BLUE -BOT SONO ROBOT CHE VANNO A SINISTRA E A DESTRA .
LA BLUE -BOT è TRASPARENTE E LA BEE-BOT è GIALLA E NERA; E’ UN ROBOT GIOCATTOLO CHE AIUTA I BAMBINI AD IMPARARE.
Yasmine
Blue-bot vede un bosco e vede un’altalena. Se trova la sua sorella vanno insieme sull’altalena. Mentre Blue-Bot pensa che la sua sorella sia già nel bosco, lei arriva e giocano insieme ad acchiapparella.
Aurora
La Blue-Bot è nel parco e sta cercando la sua sorella Bee-Bot per giocare insieme. Giocano a pallavolo. Dopo aver giocato vanno a casa e mangiano un muffin. Dopo averlo mangiato giocano ad acchiapparella. Dopo aver giocato ad acchiapparella giocano sullo scivolo. Poi giocano sull’altalena. Infine vanno a letto.
Sara
Blue-bot e Bee-bot sono andate nel bosco e hanno trovato un’altra Bee-Bot. Ora sono in tre e giocano a calcio.
Kevin
La Blue-Bot vive nel bosco. Vede un fiore e lo raccoglie. Poi sale sul fiore. Arriva Bee-Bot e insieme giocano a palla. Poi vanno in casa a preparare la cena. Infine vanno a dormire.
Alex
Blue-Bot nel bosco gioca con lo scivolo e si addormenta. Poi quando si sveglia vede sua sorella Bee-Bot. Giocano insieme a nascondino. Poi giocano ad acchiapparella.
Francesca
I bambini e le bambine di classe seconda ci hanno mandato dei racconti fantastici raccolti in un bellissimo libro.
Cliccate sul link per leggerle!
https://read.bookcreator.com/library/-MVWt96yAcuamq2JxLdf/book/aQ2r_wY-RVmv6m2x0TUIyw
POESIE
FARFALLINA SPENSIERATA,
LO SAI TU DOVE SEI NATA?
ERI UN BRUCO IN UNA CELLA,
SENZA SOLE SENZA STELLE.
POI NEL SOLE SEI USCITA,
COME UN FIORE SEI FIORITA:
COME UN FIORE SENZA STELO,
CHE IL BUON DIO GETTÒ’ DAL CIELO.
Cecilia
L’amicizia
L’amicizia è importante,
e quasi sempre elegante,
ti aiuta a trovar amici
e non ha di certo dei nemici.
Gioia, fantasia e giochi nell’intervallo
Son quasi sempre opera sua
e molto bella
e la trovi nel profondo del tuo CUORE
Giada
Classe quinta
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Classe seconda
Brava Giada, una bellissima poesia sull'amicizia! Classe quinta
RispondiEliminaGrazie mille
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